La famiglia in Europa: "una scheda per scoprire le diverse politiche in Spagna, Francia, Gran Bretagna, Germania e Danimarca. Quest'ultima è all'avanguardia (ma la pressione fiscale è tra le più alte del mondo)
Ecco la situazione in quattro grandi nazioni Germania, Spagna, Francia, Gran Bretagna e nella piccola Danimarca, all'avanguardia anche se con tasse molto alte da pagare.
Germania: Durante la maternità, in tutto tre mesi e mezzo si percepisce il 75% dell'ultimo stipendio. Da gennaio 2007 è previsto un assegno statale che permette ai neo genitori di assentarsi dal lavoro per un anno percependo il 67% dell'ultimo stipendio (max 1.800 euro). Le famiglie possono avere delle esenzioni fiscali anche per le spese per l'assistenza si figli (max 4.000 euro l'anno per figlio). Ci sono anche gli assegni familiari o forme equivalenti di esenzione dei redditi.
Spagna: In Spagna c'è il permesso di maternità di 16 settimane con salario al 100% e che può essere ampliato in casi di parto multiplo. Il periodo può distribuirsi a convenienza della madre, ma 6 settimane debbono essere di riposo dopo il parto. E' previsto anche un periodo di part time. Esiste un sussidio per la maternità. Il padre indipendentemente dalle 16 settimane della moglie ha diritto a 15 giorni di permesso parentale, che tra cinque anni diventeranno un mese. La madre può ottenere la riduzione della giornata lavorativa per allattamento o per occuparsi dei figli piccoli. I contributi per i figli a carico fino a 18 anni sono di 291 euro annuali per le famiglie che non superino, per il 2006, i 9.091 euro di reddito annuale. Ci sono riduzioni fiscali nazionali e regionali per ciascun figlio e per le famiglie numerose.
Francia: il congedo maternità è obbligatorio in Francia e ha una durata legale di 16 settimane. Esiste il congedo parentale, massimo un anno, previsto sia per il padre che per la madre. Il regime fiscale francese prevede una serie di abbattimenti per le famiglie. Per il primo e secondo figlio sono previsti un alleggerimento di 1/2 quota per ciascuno che diventa una quota intera a partire del terzo. Una mezza quota corrisponde a un abbattimento di 2.198 euro.
Esistono vari sussidi per le famiglie e anche un 'premio' alla nascita per le famiglie di un reddito non superiore ai 33.600 euro che sale a 44.000 se ci sono già 3 figli) che è di 855 euro. Le famiglie francesi dal reddito modesto (non deve superare i 25.000 euro per le famiglie di 3 figli) hanno anche diritto a un altro assegno destinato alle spese dell'inizio scolastico che è di circa 268 euro.
Gran Bretagna: Le neo mamme hanno diritto a 52 settimane, e di queste 39 sono pagate: per le prime sei settimane, ricevono il 90% del loro salario medio, per le restanti 33 invece, un massimo di 112,75 sterline alla settimana (circa 165 euro). I padri possono invece richiedere un permesso di paternità di una o due settimane consecutive entro il 56esimo giorno dalla nascita.
Ogni genitore/tutore - indipendentemente da quanto guadagna (o anche se non guadagna affatto) - ha diritto ad un contributo statale per ogni minore di 16 anni (minore di 20 anni nel caso di ragazzi ancora a scuola a tempo pieno). Il contributo ammonta a 18,10 sterline (circa 26,5 euro) alla settimana per ogni primo figlio e a 12,10 sterline (17,7 euro) per ogni figlio più giovane. Le famiglie hanno anche diritto a sconti fiscali.
Questi dipendono dai guadagni dei genitori, ma ammontano comunque ad un massimo di 545 sterline (circa 800 euro) l'anno per ogni nucleo familiare, più 1.845 sterline ( 2.700 euro) l'anno per ogni figlio.
Danimarca: In Danimarca non esistono quasi oneri sociali per le aziende, tutto viene finanziato attraverso il fisco (ma la pressione fiscale è fra le più alte del mondo) e i sussidi, le pensioni sociali e i contributi economici elargiti alle famiglie derivano dalle casse dello Stato.
Il congedo parentale e per le madri è di 4 settimane prima del parto e 14 settimane dopo. Per i padri di 2 settimane subito dopo il parto. Inoltre entrambi i genitori che lavorano hanno la possibilità di usufruire di 32 settimane di aspettativa da dividersi fra loro, pagate dallo Stato Nelle istituzioni pubbliche in media l'80% delle spese per ogni bambino sono a carico del Comune, il resto della famiglia. Ma la quota a carico della famiglia varia a seconda del reddito.
In mancanza di posti nei servizi pubblici per l'infanzia il Comune può offrire cura in alcune strutture private sovvenzionate. Le famiglie possono anche usufruire di cure private per l'infanzia quando gli orari di lavoro sono irregolari e non corrispondono a quelli delle istituzioni pubbliche. Inoltre si possono ricevere sovvenzioni per un anno se un genitore desidera tenere i figli in casa purché non abbia un lavoro regolare e non riceva altri sussidi dalla Stato."
(Via Il Giornale di Copenhagen.)
La famiglia in Europa
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